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NEWSLETTER DEL SISTAN n. 25
28 febbraio 2006

L’Ufficio della Segreteria centrale del Sistan invia la newsletter in formato elettronico, con periodicita' mensile, ad operatori degli uffici di statistica, docenti, esperti, leader d’opinione interessati al Sistema statistico nazionale e a chi si registrera' compilando la scheda d’iscrizione on line.
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Editoriale: Le innovazioni negli indici dei prezzi al consumo
100 indicatori per 100 province
Rapporto energia e ambiente 2005 - Enea
Torino in tempo: uso quotidiano del tempo e politiche urbane
Le organizzazioni di volontariato in Italia
Previsioni OCSE sulla spesa sanitaria
In breve...

EDITORIALE
LE INNOVAZIONI NEGLI INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO

La misurazione accurata dell'inflazione richiede un costante aggiornamento del campione dei prodotti di cui rilevare mensilmente i prezzi (il paniere), dei pesi da attribuire a ciascuno di essi per il calcolo dell'indice generale, del campione dei punti vendita da visitare mensilmente, degli strumenti metodologici e organizzativi utilizzati. Questi aspetti vengono ciclicamente affrontati dall'Istat e dalla rete degli uffici di statistica dei comuni coinvolti nella rilevazione sul campo, allorché a dicembre di ogni anno si procede al cosiddetto ribasamentio degli indici. Anche per il ciclo 2006 si è proceduto all'
aggiornamento del paniere di riferimento dell'indice, con l'introduzione di nuovi prodotti (soprattutto per bambini), e l'eliminazione di alcune voci. Inoltre, sono state introdotte innovazioni, riguardanti da un lato la rete territoriale (che nel 2006 rileverà poco meno di 5 milioni di quotazioni di prezzo), dall'altro specifici settori, molto rilevanti per le famiglie italiane. Tra questi possono essere citati i medicinali e i servizi finanziari. Per la rilevazione dei prezzi dei medicinali è stato modificato il disegno campionario e ampliato il numero dei prodotti, pari ora ad oltre 1.300 confezioni, selezionate sulla base della classe terapeutica, del principio attivo e del tipo di farmaco. Per i servizi finanziari è stato introdotto un nuovo disegno campionario ed una nuova metodologia di stima dell'indice di prezzo, basata sulla valutazione del costo complessivo annuale sostenuto da diversi profili di consumatore, con riferimento ai servizi di gestione della liquidità a breve termine (gestione dei depositi e dei servizi di pagamento e incasso) ed ai servizi di finanziamento e di investimento. Questi sono solo alcuni esempi delle innovazioni introdotte, che si inseriscono tuttavia in un processo di continua evoluzione metodologica, tecnologica ed organizzativa dei processi di costruzione e diffusione dell'informazione statistica sui prezzi al consumo.

100 INDICATORI PER 100 PROVINCE
Il
progetto, avviato dalle province dell'Emilia Romagna in collaborazione con l'Università di Parma, individua un insieme di indicatori per permettere ad ogni provincia di conoscere meglio e monitorare la propria gestione, attraverso il confronto con le altre province della regione.
Il convegno, che si è svolto il 25 gennaio a Parma con la partecipazione di molte province e che ha visto, tra gli altri, gli interventi del presidente dell'Istat, Luigi Biggeri e del presidente dell'Upi, Fabio Melilli, ha rappresentato l'occasione per discutere della possibilità di estendere sul piano nazionale l'esperienza dell'Emilia Romagna.
L'Unione province italiane, infatti, nell'ottica della sussidiarietà, vuole trarre insegnamento da quest'esperienza e proporre un progetto di un insieme di indicatori delle attività provinciali, che possa permettere a tutte le province italiane di conoscere se stesse e fare sistema, attraverso il confronto nel tempo e nello spazio dei rispettivi indicatori di attività.
Un monitoraggio costante dei servizi provinciali consentirebbe, infatti, di seguire nel tempo e rendere visibile il ruolo di enti di governo di area vasta, di interlocutori naturali dei soggetti pubblici e privati che operano su scala provinciale, ruolo che sempre più le province stanno assumendo, dopo il decentramento amministrativo e la riforma costituzionale del 2001.
Il percorso che si intende seguire è quello di un'indagine pilota rivolta a 20 province, una per ogni regione, per poi successivamente andare a regime con un'indagine sugli Indicatori di attività delle province italiane da inserire eventualmente nel Programma statistico nazionale.

RAPPORTO ENERGIA E AMBIENTE 2005 - ENEA
Il
Rapporto, presentato il 2 febbraio 2005, fornisce un quadro della situazione energetica italiana: dati ed analisi sulla domanda ed offerta energetica per settori e fonti, gli effetti connessi all'ambiente e le politiche energetiche. Il consumo interno lordo di energia nel 2004 è aumentato di 1,3% rispetto al 2003 in linea con la crescita del Pil. Continua a crescere la domanda di gas naturale, +3,8%, che pare destinato a sostituire il petrolio come fonte primaria principale fino a raggiungere e superare la quota del 40% dei consumi. La forte dipendenza dell'Italia dalle importazioni energetiche, anche alla luce della recente crisi del gas di importazione russa, suggerisce una politica energetica che sostenga la diversificazione degli approvvigionamenti e l'uso razionale dell'energia. Scarso è stato il contributo delle fonti rinnovabili che soddisfano poco più del 7% della domanda di energia. L'energia elettrica ha presentato un incremento di 1,5%, inferiore agli anni precedenti per il rallentamento della crescita dei consumi nel terziario e nell'industria. Gli indicatori di efficienza energetica sono nel complesso stabili anche se indicano un miglioramento nel residenziale e un peggioramento nell'industria manifatturiera. Le emissioni di inquinanti atmosferici tradizionali continuano a diminuire grazie ad una sempre maggiore diffusione di sistemi in grado di abbattere tali emissioni e all'uso di combustibili più puliti. Le emissioni di CO2 sono invece in forte crescita con ricadute sugli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto. Tutte le regioni hanno definito o stanno definendo il loro Piano energetico regionale: obiettivi sono lo sviluppo delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico e la conseguente riduzione di emissioni.

TORINO IN TEMPO: USO QUOTIDIANO DEL TEMPO E POLITICHE URBANE
Torino ha dal 1994 un ufficio Tempi e orari, dispone di un Piano territoriale degli orari e dei tempi della città e di un Osservatorio sull'uso del tempo. La città ha dunque una lunga tradizione di sensibilità e attenzione per le problematiche relative all'organizzazione dei tempi quotidiani di cittadini, servizi e territorio. Tale interesse può ora contare su una nuova base dati rappresentata dall'indagine Istat Multiscopo sulle famiglie Uso del tempo svoltasi tra aprile 2002 e marzo 2003. Il comune di Torino, grazie ad un accordo con l'Istat, e al contributo della regione Piemonte e della provincia, ha chiesto di allargare il campione di famiglie previsto per la città di Torino e per i 14 comuni della cintura con essa confinanti, al fine di ottenere stime significative anche a livello locale. Grazie a ciò Torino è oggi l'unica città a disporre di dati sull'uso del tempo da parte dei suoi cittadini: un'iniziativa importante per definire politiche pubbliche a livello locale in grado di rispondere ai bisogni di una più razionale organizzazione dei tempi di vita quotidiana.
I risultati della ricerca a livello locale sono stati presentati in un
convegno, dal titolo Andare a tempo-l'uso quotidiano del tempo e le politiche urbane che si è svolto a Torino il 19 e 20 gennaio 2006 e a cui hanno partecipato accanto a rappresentanti del mondo scientifico, amministratori locali ed altri soggetti coinvolti nei processi che definiscono l'organizzazione e il ritmo dei tempi della città con cui gli individui e le famiglie fanno quotidianamente i conti.
Sempre in tema di tempi, i primi risultati dell'indagine a livello nazionale sono stati invece presentati da esperti della statistica ufficiale ed esponenti del mondo accademico nel corso del convegno tenutosi il 20 dicembre 2005 presso l'Aula Magna dell'Istituto nazionale di statistica I tempi della vita quotidiana.

LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO IN ITALIA
L'Istat ha
pubblicato i dati relativi alla quinta rilevazione sulle organizzazioni di volontariato. Rispetto alla prima rilevazione, riferita al 1995, esse sono aumentate del 152,0%, passando da 8.343 a 21.021 unità attive alla fine del 2003. Il notevole incremento si deve sia alla costituzione di nuove unità (8.530), che all'iscrizione nei registri di organizzazioni preesistenti (4.148). Nonostante il notevole incremento del numero di unità, si confermano alcuni tratti caratteristici delle organizzazioni di volontariato:

PREVISIONI OCSE SULLA SPESA SANITARIA
Nei paesi Ocse la spesa pubblica per la salute e per le cure di lunga durata raddoppierà entro il 2050, se continuerà il trend attuale, raggiungendo un livello medio equivalente a quasi il 13% del Pil contro l'attuale 6,7%. Anche se i governi cercheranno di contenere i costi, non si riuscirà comunque a scendere sotto il 10%. Le proiezioni sono contenute in un
nuovo studio dell'Ocse che prende in considerazione i principali fattori che determinano l'aumento della spesa sanitaria nel lungo periodo. Lo studio rileva che a parte la spinta in alto dei costi dovuta alle aumentate esigenze di una popolazione più ricca e più anziana, la spesa pubblica per la salute sta crescendo ad un ritmo di un punto percentuale più veloce dei redditi complessivi dei paesi Ocse: i progressi della tecnologia medica e la disponibilità capillare di servizi sanitari sempre più specializzati sono le cause principali. Anche nei casi in cui le nuove tecnologie abbattono i costi dei trattamenti, la spesa pubblica potrà aumentare per effetto dell'aumentata domanda di trattamenti sanitari: sono questi fattori, legati non in maniera specifica all'invecchiamento della popolazione, a determinare la maggior pressione sulla spesa pubblica per la salute. Nel secondo dei due scenari ipotizzati dall'Ocse, quello del contenimento dei costi; la spesa sanitaria crescerà più sensibilmente nei paesi a rapido tasso di invecchiamento (Spagna, Giappone e Italia); mentre in quelli, come la Svezia in cui essa è già elevata, crescerà a un ritmo molto più lento.


IN BREVE...

Crescono le sezioni regionali dell'Usci
Dopo la sezione toscana, operativa da circa due anni, si sono costituite altre due sezioni regionali dell'Unione statistica dei comuni italiani. Si tratta della
sezione Veneto, costituita nel dicembre 2005, con referente regionale Maria Novello, responsabile dell'ufficio di statistica del comune di Padova, e della sezione Marche, costituita alla fine di gennaio, con referente regionale Michele D'Alfonso, responsabile dell'ufficio di statistica del comune di Macerata. L'Usci si pone come obiettivo la costituzione di ulteriori sezioni anche in altre regioni.

Usci: 2a Conferenza nazionale dei rappresentanti dei comuni nei circoli di qualità
La conferenza, che si è svolta il giorno 8 febbraio presso la sede centrale dell'Istat, ha rappresentato un'occasione di confronto sulle problematiche inerenti la partecipazione degli uffici di statistica dei comuni ai circoli di qualità.

Condizioni di salute e stili di vita dei cittadini ferraresi. Anni 2004-2005
Presentata il 13 febbraio la rilevazione effettuata dal Servizio statistica del comune di Ferrara nell'ambito dell'Indagine Istat Multiscopo sulle famiglie. Il lavoro raccoglie informazioni su diversi problemi concreti attinenti le condizioni di salute ed il ricorso ai servizi sanitari da parte dei cittadini ferraresi.

Il Ministero degli affari esteri in cifre. Anno 2005
La sesta edizione dell'annuario, curato dall'ufficio di statistica, è ormai un affermato strumento di informazione e analisi per quanti sono interessati a conoscere i numeri della Farnesina.

La statistica per la città
Disponibile il numero di febbraio del bollettino statistico del comune di Firenze, nel quale è riportato il rapporto sull'indagine La ricerca di abitazioni a Firenze, curata dall'Ufficio di statistica in collaborazione con la Direzione Urbanistica e volta a supportare con dati, studi ed elaborazioni la predisposizione del Piano strutturale del comune.

Comune di Ancona: Annuario statistico 2004
La pubblicazione, curata dall'ufficio di statistica del comune, presenta la raccolta dei dati concernenti i principali fenomeni demografici, economici e sociali della città.

People outside the labour force: declining inactivity rates
Eurostat ha pubblicato la Statistica in focus che riporta i dati sulla disoccupazione tratti dall'indagine dell'Unione europea delle forze di lavoro.

Evoluzione della struttura demografica dei comuni bresciani dal 2001 al 2031
Il lavoro, curato dall'unità di staff statistica del comune di Brescia, presenta le proiezioni demografiche della struttura per sesso ed età della popolazione italiana residente nei 206 comuni della provincia al 2031, avendo come base il censimento della popolazione del 2001.

Meeting on management of statistical information systems
Avrà luogo a Sofia dal 21 a 23 giugno il meeting sulla gestione dei Sistemi statistici informatici organizzato da Unece, da Eurostat e da Ocse.

Rapporto 2005 sulla Formazione Continua
Il 22 febbraio, presso la sede del Cnel (Roma, Villa Lubin), è stato presentato il rapporto del Ministero del lavoro, che contiene informazioni ed analisi sulle politiche pubbliche di formazione per i lavoratori, realizzate tramite il Fondo sociale europeo e attraverso le leggi nazionali (236/93 e 53/00).









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