Il Comstat ha avviato un dibattito per la riforma del Sistema statistico nazionale. Una delle iniziative è stata quella di chiedere a ciascuno dei membri un contributo che evidenziasse le carenze riscontrate. Il Presidente dell'Usci ha inviato il contributo che riportiamo, invitando sin da ora i soci e visitatori del sito a inviare osservazioni, suggerimenti, proposte.

BREVE CONTRIBUTO PER L’INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI DEL SISTAN DA RISOLVERE

Una ripresa dell’iniziativa per la riforma del Sistan non può prescindere, a mio avviso, da una premessa, da alcuni principi e da un impegno istituzionale.

La premessa è che sembra più opportuno porre l’attenzione, dopo tutto il dibattito e le recriminazioni, ancorché fondate, di questi anni, sulla funzione statistica, piuttosto che sull’architettura istituzionale. Quest’ultima dovrebbe essere conseguenza, e non vincolo, rispetto alla soluzione dei problemi riscontrati.
I principi cui dovrebbe ispirarsi la riforma del Sistan, tra loro fortemente interconnessi, dovrebbero essere:


Rovesciando l’impostazione, anche per rispondere coerentemente alla domanda posta, da quanto detto si può desumere che i problemi del Sistan da risolvere siano:

  1. Il prevalere di una concezione “organicistica” rispetto a una di tipo “funzionale” nell’architettura del Sistema;
  2. Il prevalere di una pratica di tipo “centralistico” e non sufficientemente attrezzata per la fornitura di informazioni statistiche ufficiali ai livelli territoriali di governo, nonché alle popolazioni, che ha avuto come contraltare, altrettanto negativo, la pratica di “sostituzione”, di “autosufficienza” condotta da talune amministrazioni;
  3. Una diffusa percezione di insufficiente qualità dell’informazione statistica prodotta, spesso del tutto infondata, che mina alla base la credibilità della funzione, specie presso i decisori locali, spiegabile anche con la bassa diffusione di corrette applicazioni dei principi della statistica ufficiale, comunque presenti da decenni nell’ordinamento;
  4. Una eccessiva frammentazione e una scarsissima propensione alla collaborazione, all’integrazione, orizzontale e verticale, tra i vari soggetti del Sistema, con evidenti sovrapposizioni e inopinate “concorrenze”, come nel caso dei livelli regionali;
  5. Una insufficiente dotazione finanziaria del Sistema, anche se va ribadito essere questa una conseguenza di altre criticità, piuttosto che la causa principale delle difficoltà, pur restando un dato di fatto;
  6. Un “disinvolto”, diffuso atteggiamento dei decisori politici e amministrativi, sia a livello nazionale sia a livello locale, che depotenzia il contenuto informativo della statistica ufficiale, con ripetuti, espliciti rilievi critici, o con il continuo ricorso a informazioni parziali, di comodo, estranee alla statistica ufficiale;
  7. Il prevalere di una concezione “giustecnicistica” che vede privilegiare, sia a livello statale sia a livello regionale, ingenti e talvolta improduttivi investimenti nelle attrezzature, rispetto ai più modesti impegni che sarebbero richiesti per lo sviluppo della funzione statistica.