Il Tribunale di Genova e il Tribunale di Milano hanno emesso ordinanze che impongono ai rispettivi capoluoghi comunali di riaprire i bandi per la selezione dei rilevatori e coordinatori per il censimento per consentire la partecipazione dei cittadini stranieri, comunitari e no. Sostanzialmente dovrebbe essere consentito l’accesso anche ai cittadini extracomunitari residenti, o con legami parentali riconosciuti, o con permesso di soggiorno di lungo periodo, o con lo status di rifugiati.
Pur non essendo le ordinanze di per sé valide in tutto il territorio nazionale, e non essendo quindi cogenti per le altre amministrazioni comunali, si ha notizia di diversi comuni che hanno autonomamente deciso di riaprire i termini e di modificare i requisiti dei loro bandi, scegliendo, pur in presenza di ipotetici ricorsi dalla incerta decidibilità, di evitare comunque il contenzioso, e le spese che le parti dovrebbero comunque sostenere, in modo da non rendere ancora più difficoltoso lo svolgimento delle operazioni. Rimane in ogni caso molto arduo, se non impossibile (si pensi al godimento dei diritti politici nei paesi di cittadinanza per i rifugiati), l'accertamento dei requisiti soggettivi per affidare gli incarichi in questione.