I circoli di qualità sono divenuti in questi ultimi anni un tassello fondamentale del processo di costruzione del Programma Statistico Nazionale. Al loro interno vengono presentate proposte, esaminati i risultati, ricercate integrazioni per una migliore realizzazione delle indagini e dei lavori previsti e per la massima resa informativa.
Anche il ruolo dei comuni, in questi anni, è andato crescendo all’interno dei circoli, sia con una partecipazione di rappresentanti sempre più attenta e propositiva, sia con una crescita del numero di lavori, prototipali o di interesse generale, promossi e realizzati dai comuni.
L’USCI, cui è conferita con lo Statuto dei Circoli la facoltà di nomina dei rappresentanti dei comuni, organizza annualmente il confronto tra i rappresentanti comunali avendo come obiettivi:
- la ottimizzazione della partecipazione dei comuni ai lavori dei Circoli di Qualità, coordinando gli interventi per una sempre maggiore disponibilità di informazioni statistiche ufficiali a livelli territoriali particolareggiati
- l’aumento del livello di partecipazione degli enti al Programma con l’inserimento di nuovi lavori e con il coordinamento di quelli esistenti che hanno materie e finalità simili
- la valorizzazione del ruolo dei comuni nell’ambito della massima espressione della statistica ufficiale italiana, come elemento ulteriore di promozione della cultura statistica e di diffusione e utilizzazione delle informazioni statistiche
- l’analisi dei riflessi informativi e organizzativi dell’attuazione del Programma all’interno dell’organizzazione dei comuni.
Estratto dallo Statuto dei Circoli
Capo I - NATURA, COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO DEI CIRCOLI DI QUALITÀ
- I circoli di qualità sono organismi consultivi di cui si avvale l’Istat per l’approntamento e il monitoraggio del programma statistico nazionale.
- Per ciascun settore di interesse in cui si articola il programma statistico nazionale è costituito un circolo di qualità, al quale sono attribuiti i compiti di cui al successivo capo II.
- I circoli di qualità hanno la natura di “gruppi di lavoro permanenti” di sostegno alla pianificazione e al monitoraggio della produzione statistica ufficiale di interesse pubblico riferibile al proprio settore.
- Sono membri permanenti di ciascun circolo di qualità:
- il responsabile della struttura dell’Istat alla quale è riferibile, in prevalenza, la produzione statistica di competenza del circolo, con funzioni di coordinatore;
- i responsabili di altre strutture dell’Istat, interessate ai progetti compresi nel settore;
- i rappresentanti degli enti e organismi di informazione statistica e degli uffici di statistica di amministrazioni ed enti pubblici e privati, titolari di progetti previsti dal programma statistico nazionale, interessati ai progetti compresi nel settore;
- un rappresentante delle regioni e province autonome, designato dal Cisis (Comitato interregionale per i sistemi informativi e statistici);
- un rappresentante delle province, designato dal Cuspi (Coordinamento uffici statistici delle province italiane);
- un rappresentante dei comuni, designato dall’Usci (Unione statistica dei comuni italiani);
- i rappresentanti di soggetti, anche non appartenenti al Sistan, che possono fornire un rilevante contributo alla definizione dei programmi statistici del settore;
- un funzionario dell’Istat, designato dal coordinatore, con funzioni di segretario.
Capo II - COMPITI DEI CIRCOLI DI QUALITÀ
- I circoli di qualità contribuiscono alla definizione del programma dei progetti da realizzare in ciascun settore nel triennio di riferimento del Psn, nel rispetto dei principi di pertinenza, completezza e non eccedenza dell’informazione statistica. A tal fine, vagliano sistematicamente:
- la domanda di informazioni statistiche del paese e degli organismi comunitari e internazionali;
- l’esigenza di assicurare uno sviluppo integrato delle iniziative programmate, secondo una logica sistema informativo;
- la possibilità di ridurre il carico statistico sui rispondenti mediante l’utilizzazione degli archivi gestionali amministrativi;
- eventuali iniziative portate avanti in altre sedi, che impattano sul proprio settore (programmi statistici di soggetti locali del Sistan, gruppi di lavoro Cisis-Istat, focus group, convenzioni, ecc.);
- l’opportunità di escludere dal Psn progetti ridondanti, duplicati, o di scarso valore metodologico o conoscitivo.