Nel 1907 si costituiva a Bologna, grazie al lavoro infaticabile del suo segretario, Ugo Giusti, la prima USCI con lo scopo non solo di coordinare gli sforzi delle singole città verso un migliore e più chiaro ordinamento delle statistiche locali, ma anche di sostituirsi alle carenze dell’allora Direzione Generale della Statistica.
L’USCI avviò la pubblicazione degli Annuari Statistici delle città e una serie di indagini sulle finanze municipali, sull’addensamento della popolazione e l’affollamento delle abitazioni, sui bilanci comunali, rappresentando un fattore importante nel supporto conoscitivo alle amministrazioni locali che in quel periodo vedono accrescere il loro ruolo nella gestione dei più importanti servizi pubblici.
Le statistiche dell’USCI incarnavano una cultura statistica municipale capace di descrivere, in modo scientificamente corretto ed amministrativamente utile, la realtà municipale e urbana di cui erano espressione, in aperta concorrenza con le statistiche nazionali che, quando c’erano, nascondevano le peculiarità e le differenze locali.
L’avvento dello stato fascista portò allo scioglimento dell’USCI, come conseguenza del carattere assolutamente centralistico dello Stato, e ad una organizzazione anch’essa fortemente accentrata della statistica pubblica, caratterizzata dalla nascita dell’ISTAT, anche se la lezione metodologica e le esigenze conoscitive che erano state il fondamento dell’esistenza dell’USCI furono riprese e richiamate più volte nel corso di quegli anni dallo stesso Istituto Centrale.
Con la caduta del regime e la nascita del nuovo stato il ruolo della statistica locale divenne oggettivamente di secondo piano, parallelamente ad un mancato sviluppo del ruolo autonomo delle amministrazioni locali, almeno fino a quando questo non riemerse parallelamente alla crescita economica e sociale del paese, al riassetto istituzionale che riconosceva agli enti locali un ruolo crescente nell’amministrazione dei servizi e delle città.
La domanda di informazione statistica localizzata nei territori che i singoli enti devono amministrare cresce e produce, tra l’altro, sia un riassetto dell’organizzazione statistica nazionale nel 1989 con la nascita del Sistema Statistico Nazionale e un nuovo ruolo dell’ISTAT, sia, nel 1987, la ricostituzione dell’USCI a Padova, a sessanta anni dallo scioglimento, con l’intento esplicito di fornire alle amministrazioni locali il supporto conoscitivo reso necessario dai nuovi compiti che vengono progressivamente assumendo.
Da allora l’USCI ha assunto un ruolo insostituibile di interlocutore tecnico con le istanze centrali e locali delle amministrazioni, in primo luogo dell’ISTAT, continuando a rappresentare le fondamentali esigenze di territorializzazione dell’informazione statistica ufficiale. L’USCI moderna ha attraversato gli alti e bassi della dinamica istituzionale italiana, mantenendo la sua autonomia e la sua capacità propositiva anche in occasione di momenti particolarmente critici come quello degli ultimi censimenti e della disponibilità dei dati a livello locale.
Disponibile per il download il Cronoprogramma indagini 2024